Ciao Valentina, la stagione appena trascorsa ti ha visto riprendere familiarità con certe prestazioni, sia nella velocità che nei salti. Come giudichi il tuo 2013?
Il mio 2013 è stato un ritorno che devo dire non mi aspettavo andasse così bene.
TI abbiamo vista migliorare notevolmente nel salto in lungo in quest’ultimo scorcio di stagione, è solo una questione di condizione ritrovata o ci sono stati anche dei motivi tecnici?
Il miglioramento è una combinazione tra una condizione fisica ritrovata e dei cambiamenti tecnici, soprattutto nell’ultima parte della stagione.
Un ritorno a risultati di livello, dopo un lungo periodo di stop per guai fisici. Ci racconti cosa ti era accaduto e come hai fatto a superare quei brutti momenti?
Durante la preparazione invernale di due anni fa, ho iniziato ad avere dei fastidi alla schiena, che alcune cadute e degli esercizi fatti in maniera scorretta hanno accentuato. E con il passare del tempo rendevano impossibili gli allenamenti nonostante facessi delle terapie. Dopo quasi un anno di dolori, io e mio padre ci siamo rivolti ad una clinica a Mosca, che mi ha aiutato a risolvere il problema. Infatti, dopo due mesi sono “guarita”
Tuo papà Vladimir ti fa anche da allenatore, seguendoti ovunque in gara. Che rapporto c’è tra voi e quali sono i pregi ed i difetti di un allenatore così speciale?
Tra noi c’è sicuramente un ottimo rapporto, nonostante le discussioni che ci possono essere ogni tanto. I pregi sono molti, anzi dal mio punto di vista sono quasi solo pregi, perché il rapporto può essere più intimo e quando ho un problema so che lui lo capisce, come quando lui ha un problema io lo capisco. Quindi ci sosteniamo a vicenda.
L’atletica per te parte da lontano, in pista già da piccolissima sempre affezionata alla squadra di Nettuno. Com’è nata la tua passione per questo sport?
Per la maggior parte mio padre è stato colui che mi ha permesso di conoscere questo bellissimo sport e mi ha trasmesso tutta la sua passione e tutt’ora lo fa. Ho iniziato a scuola, alle elementari, ma nello stesso periodo facevo anche ginnastica artistica. Un giorno però, messa di fronte ad una scelta, ho preferito l’atletica. Per me è una vera passione.
Dove ti alleni ed in quali condizioni? C’è qualcosa di cui avresti davvero bisogno sul tuo campo di allenamento?
Mi alleno allo stadio di Nettuno, se si può chiamare così. La pista si trova in condizioni disastrose, ma ormai frequentandolo per i miei allenamenti da molti anni non so se ho bisogno di qualcosa in particolare. Di certo, una bella pista nuova mi piacerebbe molto averla a Nettuno.
Quanto tempo a settimana dedichi allo sport?
Mi alleno cinque giorni alla settimana nel pomeriggio, circa 2,5 – 3 ore al giorno
Ti senti più saltatrice o più velocista? E se un giorno qualcuno ti dicesse di prendere sul serio le prove multiple?
Mi sento molto di più saltatrice che velocista, e se mi chiedessero di pensare alle prove multiple in un futuro potrei pensarci seriamente. Ora però, possono essere un divertimento costruttivo.
Sappiamo che una tua beniamina è la forte triplista russa Tatyana Lebedeva, che conosci personalmente. Pensi di poter avere un futuro proprio nel salto triplo abbinandolo al salto in lungo come la Lebedeva?
Per ora il mio futuro è incentrato sul salto in lungo accompagnato dal salto triplo, poi si vedrà
Ti piace seguire la grande atletica internazionale? Quali sono i tuoi idoli?
Si, l’atletica internazionale la seguo moltissimo, ma non ho un solo idolo. Per me è un idolo chi con la forza di volontà ha fatto grandi cose, chi riesce ha sfidare se stesso e chi riesce a vincere dopo aver fatto una vita di sacrifici senza mai arrendersi.
Se avessi dovuto scegliere un altro sport cosa ti sarebbe piaciuto fare?
Avendo nelle vene il sangue russo, avrei puntato sugli sport invernali, tipo sci di fondo.
E la scuola come va? Com’è fatta la tua giornata fuori dal campo?
La scuola occupa la maggior parte del mio tempo, ma riesco comunque a fare tutto, e le soddisfazioni vengono anche li.
Torniamo alla pista: per il prossimo anno che obiettivi hai? Si comincia a fare sul serio?
La prossima sarà una stagione importante, perché si comincia davvero a fare sul serio.
Hai radici russe ma vivi praticamente da sempre in Italia. Cosa rappresenta per te la maglia azzurra?
La maglia azzurra è sicuramente un importantissimo obbiettivo, che vorrei tanto raggiungere
Qual’è infine secondo te la cosa più bella che ti ha dato l’atletica, per la quale vale la pena praticare questo sport?
L’Atletica mi ha cresciuta, mi ha costruita, mi ha dato la determinazione e la forza di volontà ed è ciò per cui vivo, quindi la ragione per cui la pratico è proprio perché senza non so stare.
Intervista a cura di Simone Proietti