Allora Sarah, iniziamo dalle origini, come ti sei avvicinata all’atletica?
Mi sono avvicinata all'atletica grazie a mia madre. Nel 2010 mi ha proposto di andare a fare una prova a Nettuno e da quel giorno non l'ho più lasciata.
Qual è stata la tua prima impressione quando sei entrata su una pista? Avevi già un’idea su quello che ti sarebbe piaciuto fare?
Ho avuto subito un'impressione positiva e inizialmente pensavo che la mia specialità sarebbe stata il mezzo fondo, anche perché le altre specialità non le avevo mai provate fino a quel giorno. Non me lo aspettavo di intraprendere la strada dei salti.
Secondo te, qual è la cosa più bella e quella più brutta di uno sport come l’atletica?
Secondo me non c'è niente di brutto nell'atletica! È uno sport che ti trasmette forti emozioni e con tanto sacrificio ti regala delle soddisfazioni uniche. Sono stata sempre una ragazza sportiva, ma da quando ho conosciuto l'atletica non riesco più a farne a meno.
Nel 2010 iniziavi a correre ed appena un anno dopo è arrivato il titolo italiano Cadette nel salto in lungo. Cosa ricordi di quei giorni, ti aspettavi di arrivare al vertice della specialità in Italia?
Di Jesolo ho dei bellissimi ricordi, i più belli fino ad ora. E’ stato un anno stupendo perché in poco tempo sono riuscita a migliorare e a vincere il titolo di campionessa italiana. Non mi aspettavo assolutamente di vincere, però grazie al mio allenatore, che mi è stato vicino, sono riuscita a credere in me stessa ed a scendere in pedana sicura di me e senza pensieri.
Da quel 2011 ad oggi poi come sono andate le cose?
Dopo quell'anno purtroppo le cose non sono andate molto bene. Il mio allenatore Vladimir dice che ho avuto una specie di malattia “stellare”, e per questo motivo in allenamento non mi impegnavo più, credevo che i risultati sarebbero arrivati lo stesso, ma non è così! Senza il sacrificio non si arriva da nessuna parte. Quest'anno sono partita con il piede giusto quindi si spera per il meglio :)
In questa stagione hai spesso ritrovato come avversaria una compagna di allenamenti come Valentina Kalmykova. Com’è il rapporto tra voi e pensi che possa servire come stimolo duellare con lei in pedana?
Valentina è la mia migliore amica. Ci siamo sempre aiutate a vicenda sia in allenamento che al di fuori del campo. Tra di noi c'è una sana rivalità , come è giusto che sia, e per me lei è un grande stimolo. È sempre stata il mio piccolo idolo fin dal primo giorno!
Salto in lungo o triplo, cosa ti piace di più e dove pensi di essere più portata?
Il triplo mi ha rapita, ed anche se fino ad ora non ho fatto risultati giganteschi credo che sia la specialità che mi appartiene di più. E dopo aver acquisito un po' più di tecnica credo di poter riuscire a fare un risultato buono.
E nella velocità come te la cavi?
Nella velocità ci devo lavorare. Purtroppo non sono più tanto reattiva
Cosa ci dici del tuo allenatore Vladimir? Un pregio e un difetto?
Vladimir è il mio super allenatore! Super perché ha tanta pazienza con noi, lui l'atletica la ama più di qualsiasi altra cosa e credo che il suo più grande pregio sia questo, perché è riuscito a trasmetterla a tutti la sua grande passione. Un difetto? Forse parla troppo ahahah
Quale difetto tecnico ti corregge più spesso il tuo allenatore?
Mi corregge spesso sulla rincorsa e sull'entrata del salto al punto dello stacco
Quante volte ti alleni a settimana?
Mi alleno 5 volte a settimana, per due ore e mezza
Spesso gli impianti sportivi del nostro territorio hanno più di qualche problema strutturale. Qual è la prima cosa che miglioreresti dell’impianto dove ti alleni?
Nell'impianto dove mi alleno la prima cosa da fare sarebbe la pista, perché fra un po' scomparirà del tutto
Oltre agli allenamenti al campo, cos’altro fai nella giornata?
Oltre gli allenamenti sono impegnata con la scuola.
E’ un sacrificio per te allenarti, oppure riesci a conciliare al meglio lo sport con il resto dei tuoi impegni?
Si è un sacrificio, ma non è un sacrificio che pesa perché lo faccio con piacere
Quale grande campione dello sport ammiri di più?
Fabrizio Donato
Cosa ti aspetti dai tuoi prossimi anni nel mondo dell’ atletica?
Mi aspetto solo di fare le cose fatte bene, perché l'atletica è un po' come la scuola, se fai i compiti a casa poi all'esame vai bene e se invece non fai i compiti vieni bocciato. Ecco, io mi aspetto solo di lavorare con impegno, poi i risultati verranno da soli.
Infine qual è il tuo obiettivo per la prossima stagione?
?Il mio obbiettivo di quest'anno per adesso è di andare bene agli italiani, di riuscire a centrare un buon piazzamento.
Intervista di Simone Proietti
Foto di Giancarlo Colombo/FIDAL